L’aumento dello smart working ha aperto le porte a nuove opportunità di gestione del lavoro in azienda, ma, allo stesso tempo, anche al rischio di maggiori attacchi informatici.
Secondo una ricerca del Politecnico di Milano, nel 2020, per il 40% delle imprese sono aumentati gli attacchi informatici rispetto al 2019, agevolati dall’uso di dispositivi personali e reti domestiche dovuto un maggiore lavoro da casa.
Per contro, un’indagine svolta da Minsait rivela che il 73% delle aziende non dispone degli strumenti necessari per formare il proprio personale a fronte dell’aumento dei rischi legati alla sicurezza.
La mancanza di una strategia di cybersecurity – o addirittura di consapevolezza rispetto alla protezione da attacchi informatici – rischia di creare gravi problemi nelle aziende in un periodo storico in cui la conversione in digitale dei processi produttivi procede a passi da gigante. Sempre Minsait rileva sull’argomento che il 90% delle aziende non ha ancora incluso nelle proprie risorse figure specializzate in sicurezza informatica.
L’assenza di adeguata protezione diventa ancora più importante considerando che il 90% degli attacchi informatici sfrutta l’ingegneria sociale per superare le difese delle aziende e che, durante l’isolamento dovuto al Covid-19, gli attacchi di phishing (principalmente messaggi di posta elettronica ingannevoli) sono aumentati del 6.000%.
In merito agli effetti, va ricordato che il furto di dati può coinvolgere sia il know-how aziendale che la privacy di dipendenti, fornitori e clienti – forse con effetti ancora più gravi – che hanno i loro dati archiviati nei pc, server o cloud dell’impresa.
Appare così evidente che considerare seriamente la sicurezza informatica non possa essere un’opzione e che, anzi, provvedere in merito possa elevare la qualità percepita dai clienti nei confronti dei servizi offerti.
La tua azienda ha una strategia di cybersecurity? Se ti sorge il dubbio, contattaci, ti illustreremo le migliori soluzioni a protezione dei tuoi dati.